Nel paese della pseudoscienza (Feltrinelli Serie Bianca 2019-09) by Gilberto Corbellini

autore:Gilberto Corbellini [Corbellini, Gilberto]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2019-11-07T23:00:00+00:00

3.

Perché e come la scienza ci ha migliorati

[…] io quanto al tempo cerco di adoperarlo bene, e studio di perderne mai nulla. Adopero tempo quanto più posso in essercizii lodati; non l’adopero in cose vili […]. E per non perdere di cosa sì preziosa punto, io pongo in me questa regola: mai mi lascio stare in ozio, fuggo il sonno, né giacio se non vinto dalla stracchezza […] siate con qualunque si venga onesti, giusti e amichevoli, con gli strani non meno che con gli amici, con tutti veridici e netti, e molto vi guardate che per vostra durezza o malizia mai alcuno si parta dalla nostra bottega ingannato, o male contento […].

LEON BATTISTA ALBERTI, I libri della famiglia, III, 1433-1440

Se le euristiche e i bias cognitivi sono gli strumenti per prendere decisioni e giudicare, secondo modalità più o meno innate, di cui siamo stati evolutivamente dotati per default, e se questa architettura innata del cervello non ha lo scopo di trovare come stanno i fatti ma solo di farci sopravvivere, come è stato possibile per le comunità umane uscire dalla “minorità”? Con questo termine Kant, nella Risposta alla domanda: che cosa è l’illuminismo? (1784), definiva la condizione umana prima che le idee dell’Illuminismo cominciassero a rischiarare il cammino. Per “minorità” si intende sia uno stadio di immaturità, sia una condizione di inferiorità, cioè una dipendenza e soggezione in un contesto sociale e politico. In realtà, non si tratta di inferiorità né di immaturità, ma di mancanza della capacità di dotarsi degli strumenti cognitivi funzionali per conseguire obiettivi definiti e via via più complessi. La risposta al dilemma di come siamo riusciti a mettere sotto controllo o a liberarci dai vincoli delle intuizioni spontanee e irriflessive, che erano usate per manipolare e controllare i comportamenti di chi non era in grado di esercitare una qualche forma di potere fisico, politico o psicologico, e accedere in un numero sufficientemente ampio di soggetti a punti di vista criticamente pensati e ad avere la capacità di fare scelte ponderate e autonome, in qualche modo la fornisce Kant stesso. Attraverso la scoperta dell’autonomia dell’intelletto, cioè con il “coraggio di fare uso del proprio intelletto senza essere guidati da un altro”.

La cifra culturale dell’Illuminismo, cioè il modello di funzionamento dell’intelletto nel Settecento, era la scienza. Non c’era accordo tra empiristi e razionalisti circa l’origine della conoscenza (esterna o interna), ma a parte questo problema metafisico i filosofi naturali erano d’accordo che la chiave per accedere a conoscenze vere stava nell’uso di teorie matematizzabili ed esperimenti. Il modello di scienza era quello newtoniano, e vedremo più avanti come la visione e alcuni principi e concetti del newtonianesimo sono stati usati per progettare la logica del mondo liberale. Le cose cambiate nel corso della modernità sono molte e le spiegazioni di questi cambiamenti, col tempo, sono spesso rifluite o hanno iniziato a ignorare del tutto il ruolo della scienza. In altre parole: se una generazione si trova libera da molti problemi sanitari o dispone di un benessere

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